domenica 16 giugno 2013

Non esiste salvezza


  1. In ultima istanza, nel mondo c'è solo impermanenza.
  2. L'impermanenza è la causa ultima di ogni dolore.
  3. L'uomo è infatti attaccamento di ciò che è impermanente che, come tale nella sua essenza, non può rappresentare alcun fondamento stabile (scienza, filosofia, religione, diritto, società). 
  4. La dottrina che ha dato la risposta più radicale a questa condizione dell'uomo, è il Buddhismo.
  5. La salvezza dal dolore (Dukkha) causato dall'attaccamento, per il Buddhismo, consiste nella pratica del distacco (non-attaccamento), che spezzerebbe la catena ininterrotta e ricorsiva del desiderio, volto visibile dell'attaccamento. 
  6. Ma l'uomo resta essenzialmente attaccamento, anche nella pratica del distacco. 
  7. (1) Perché il distacco è comunque forma suprema di attaccamento o, in altre parole, è impossibile non desiderare di desiderare di non desiderare. 
  8. (2) Perché se c'è salvezza (come il Buddhismo predica), non c'è pratica di salvezza e se c'è pratica di salvezza non c'è salvezza.  
  9. Così, la catena del desiderio non si spezza.
  10. Quindi, se la catena del desiderio non si spezza, nemmeno con la pratica del distacco, non esiste salvezza dal dolore (Nirvana) che il Buddhismo storico predica. 

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