mercoledì 29 febbraio 2012

teatri

Nel teatro della vita la protagonista principale è l'Appetizione ("Ogni cosa per quanto sta in essa si sforza di perseverare nel proprio essere [...] Lo sforzo con cui ogni cosa cerca di perseverare nel suo essere non è altro che l'essenza attuale della cosa stessa", Spinoza, Etica, III, propp. VI e VII, trad. it. di R.Cantoni e M.Brunelli, Torino, 1972).

Nel teatro "retinico" della mente, protagonista principale è invece il Pensiero.

Entrambi, diversamente da come sostiene il filosofo olandese, mi sembrano tuttavia i punti incoativi l'uno dell'altro. Certo risulta che in entrambi i palcoscenici, la Verità è una comparsa.

domenica 12 febbraio 2012

noi, dio


Leggo di un libro dedicato al pensiero di Spinoza - grande filosofo "ateo ebbro di Dio", "masso erratico della filosofia", come è stato variamente definito - che parte da un passo contenuto nello Scolio della proposizine XLIX dell'Ethica: "nos ex solo Dei nutu agere" ("noi agiamo per solo volere di Dio" - trad. di R Cantoni e M. Brunelli, Torino, 1972,  p. 185).

Un'insolita itnerpretazione ad opera di Alfonso Cariolato che scrive il libro in francese: "Le geste de Dieu" con il contributo contrappuntistico (note e commenti successivi al testo dell'autore) di Jean-Luc Nancy.

Non mi interessa qui l'interpretazione di Spinoza, ma il fatto che Cariolato abbia assunto quella frase, e solo quella, cone asse portante, punto d'appoggio archimedèo, della sua teoria-interpetazione. In essa è come se avesse visto un punto di vista privilegiato da cui guardare all'essenza del pensiero del filosofo olandese e la cosa mi intriga alquanto. Perché?

La risposta è nella frase stessa di Spinoza: nos ex solo Dei nutu agere.

sabato 4 febbraio 2012

Montagne

Guardo una montagna di neve, fuori. Guardo una montagna di libri, nella mia stanza. Guardo la montagna più alta, che porto dentro. Ma dov'è la strada per scendere a valle?