domenica 12 febbraio 2012
noi, dio
Leggo di un libro dedicato al pensiero di Spinoza - grande filosofo "ateo ebbro di Dio", "masso erratico della filosofia", come è stato variamente definito - che parte da un passo contenuto nello Scolio della proposizine XLIX dell'Ethica: "nos ex solo Dei nutu agere" ("noi agiamo per solo volere di Dio" - trad. di R Cantoni e M. Brunelli, Torino, 1972, p. 185).
Un'insolita itnerpretazione ad opera di Alfonso Cariolato che scrive il libro in francese: "Le geste de Dieu" con il contributo contrappuntistico (note e commenti successivi al testo dell'autore) di Jean-Luc Nancy.
Non mi interessa qui l'interpretazione di Spinoza, ma il fatto che Cariolato abbia assunto quella frase, e solo quella, cone asse portante, punto d'appoggio archimedèo, della sua teoria-interpetazione. In essa è come se avesse visto un punto di vista privilegiato da cui guardare all'essenza del pensiero del filosofo olandese e la cosa mi intriga alquanto. Perché?
La risposta è nella frase stessa di Spinoza: nos ex solo Dei nutu agere.
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1 commento:
sono d'accordo con te ma la traduzione è la mia! voglio i diritti d'autore!
tuo figlio
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