mercoledì 6 novembre 2024

Noi umani, spregevole gentaglia


Apprendo dalla cronaca di questi giorni che un padre, al solo scopo di ottenere un beneficio assistenziale per suo figlio neonato, ha sottoposto il corpo del bambino a sevizie, cercando di farlo diventare un "minorato". Meno per pudore che per ripulsa, non ho continuato a leggere per conoscere quali e come siano state inflitte queste torture. Tuttavia, non posso non inorridire di più, se possibile, per l'enormità "numerica" della trasgressione. Il fatto è che non uno, ma nientemeno che tre codici morali violati. Se si escludono naturalmente l'avidità economica e la cinica anaffettività. Nel gesto del padre, infatti, ne va: 1) dell'infrazione del tabù della violenza contro un essere vivente, in generale - primo codice morale violato; 2) dell'infrazione del tabù della violenza, in particolare, contro un proprio figlio - secondo codice violato; 3) dell'infrazione del tabù della violenza contro un proprio figlio neonato - terzo codice violato. Non so a quanti anni di reclusione corrisponda questo "primato", nel quarto codice, quello penale. Scusate, ma mi viene un pò impudicamente da pensare se atto più atroce possa essere commesso da essere umano. La mamma che si libera di un figlio gettandolo nel cassonetto della spazzatura? La tortura inflitta ad un corpo vittima di femminicidio con 73 coltellate? Le torture di Hannibal Lecter? Il fatto è che rimango sempre inchiodato al peso di una ammissione, visto che di essere umano si tratta, sempre e comunque, qualunque sia il grado di efferatezza della trasgressione. L'ammissione che io e voi, che pur non diamo né coltellate, né torturiamo bambini, abbiamo lo stesso DNA, siamo parte della stessa genìa,
 della stessa accolita di persone, della stessa spregevole gentaglia sulla terra (Arnobio di Sicca e Lotario di Segni, insegnano). Ricevo su WhatsApp la foto di un bambino appena nato di un amico. Non saprei come spiegare, io convinto antinatalista, le imperscrutabili nuances del mio gioire di circostanza.  

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