Vieppiù ulceroso, mi accompagno ai miei giorni malati. Non si tratta di "doloretti" come dice Thacker, più giovane e vitale di me, in Rassegnazione infinita. E neppure sono solo "ammalazzato", come aggiungerebbe, benevolo, Pirandello, evitando di ricorrere ad un qualsiasi Manuale di patologia generale. Si tratta di artrosi ileo-sacrale, ernia discale e protusioni varie. E' lei, la sciatica o, meglio, la lombosciatalgia, a farmi provare l'amaro sapore della sorba esistenziale. Poi, si aggiungono, talvolta, anche tosse e mal di gola. Non si accompagnano soventemente alla febbre e quindi non si tratta di Covid 19, almeno questo. Ma l'acufene e la sindrome di Ménière, non mi danno tregua e non mi dispensano mai della loro compagnia. Sono ipocondriaco? Affetto da disturbo paranoide di personalità? Ma no, devo avere, da qualche tempo, un "certificato di abitabilità" del mio corpo, semplicemente scaduto. Per fortuna, sorrido pensando alla mostruosità della definizione burocratica che mi viene in mente di applicare al mio caso. Si trova nel Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle Pubbliche Amministrazioni, stilato nel 1993 dalla "Commissione Cassese". Dovete sapere che con goduria didattica enunciavo ai miei discenti, durante qualche lezione che aveva a che fare con la semplificazione del linguaggio burocratico, la curiosa domanda. Scandivo bene le parole e dicevo: "Sapete chi sono i soggetti passivi di provvedimenti esecutivi di rilascio?", sicuro dell'effetto shock della definizione ripresa dal Codice di stile. Clamore e stupore nell'aula quando, dopo qualche minuto di imbarazzato silenzio, spiegavo che si trattava della formula burocratica, usata in Italia dagli enti pubblici negli Avvisi alla cittadinanza, per indicare gli "sfrattati". Ecco ora, posso dirvi che, come inquilino del mio corpo, mi sento così, rassegnato ad essere un "soggetto passivo di provvedimento esecutivo di rilascio". Consentitemi solo, nel mio caso, di sostituire l'aggettivo "esecutivo" con "fatale" che mi sembra maggiormente appropriato...: "soggetto passivo di provvedimento fatale di rilascio". In questo modo, il barocchismo giuridico della mostruosa definizione burocratica, non potrebbe rifulgere più intensamente.
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