sabato 7 settembre 2024

Non c'è salvezza - 3

Se vuoi raggiungere la serenità, prendi la decisione di abbandonare tre cose: il bisogno di controllare tutto, la necessità di essere approvati e il bisogno di giudicare gli altri. Così la formula zen. Buona cosa, certo, per raggiungere una tranquilla condizione di vita. Senonché portata a compimento la decisione, ti accorgi che, secondo lo stesso zen, se vuoi salvarti oltre che vivere in serenità, dovresti riuscire a non portare a compimento alcuna decisione di portare a compimento alcunché. E qui è la paralisi metafisica che non concede nulla di più della semplice vita serena. Le radici evidenti di questa paralisi sono manifestamente in ciò che Aristotele indicava con il termine "Appetizione" - in greco ὂρεξις - il principio che spinge un essere vivente all'azione in vista della soddisfazione di un bisogno, dell'appagamento di un desiderio, della realizzazione di un fine. Il fatto è che questa triade è conficcata, direbbe un efilista, nel DNA di ogni essere vivente. Per questo non c'è salvezza salvo nella condizione di non essere di tutti gli esseri viventi (Benatar docet). 

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