mercoledì 19 novembre 2025

Insensato come la vita

Piange e si dispera. Le sue lacrime, mentre scorrono, lo isolano radicalmente dall'intorno umano. Piange in una buca, devastato da un processo di revulsione feroce del suo essere, senza causa apparente. Meno per pavidità che per convinzione ontologica, impreca e pare non riesca a dire alcunché per lenire il suo dolore. Nel guardarlo, siamo tutti vittime di un unico carnefice, considero. A che scopo ricordare che il carnefice per tutto l'ecuméne sulla terra si chiama "vita"? Sarebbe insensato come quest'ultima, penso.